Grazie a Giuliano Ferrara
Israele vincerà perchè non ha alternative

Grazie a Giuliano Ferrara Israele vincerà perchè non ha alternative Siamo molto grati come repubblicani italiani a Giuliano Ferrara ed ai colleghi del Foglio per la veglia a favore di Israele e dei cristiani perseguitati, tenuta mercoledì sera sul Lungotevere di Roma a cui abbiamo volentieri partecipato. La segeteria nazionale del Pri si riserva di svolgere una manifestazione di sostegno ad Israele se sarà necessario, nei prossimi mesi. Era più importante ed utile che un organo di informazione indipendente, promuovesse un’iniziativa come quella felicissima che è stata realiazzata. I repubblicani sono schierati a fianco ad Israele da sempre e comunque, gli ebrei e i cittadini italiani lo sanno. La novità è che chi proviene da un mondo più vicino ai palestinesi, si sia schierato con tanta forza accanto alla ragioni dello Stato ebraico. La testimonianza di Giuliano Ferrana nasce dal suo coraggio intellettuale e dal suo senso morale che gli ha consentito una valutazione attenta e scrupolosa della realtà. Vorremmo vedere negli organi di informazione che seguono gli eventi tragici della guerra in questi, giorni la stessa tempra che contraddistingue Ferrara. Una delegazione del Pri guidata dal suo segretario, Francesco Nucara, nel dicembre 2007, visitò le città israeliane sul confine della striscia. La notte passata a Sderot fu segnata dai lanci di missili qassam da parte dei miliziani di Hamas. Le autorità israeliane ci dissero che era così da quando si erano ritirati dalla Striscia unilateralmente e che il principale problema dipendeva dal fatto che le batterie di Hamas erano collocate accanto a scuole , o ad ospedali civili, o addirittura, all’interno di quelle. Prima della veglia del Foglio il segretario delle nazioni unite Ban Ki-moon aveva detto che non si potevano uccidere i bambini nel sonno. Crediamo che questo valga anche anche per i bambini israeliani che sono morti dal 2005 ad oggi. La misura era colma e la responsabilità di quanto sta avvenendo a Gaza, è unicamente della furia omicida di una organizzazione terrorista come Hamas che non ha nessun rispetto per la vita umana, non solo per quella degli israeliani, ma nemmeno per quella dei suoi stessi bambini. Ci sono voluti più di trent’anni di conflitti per portare Fatah alla trattativa, e quando Fatah ha ceduto, ecco il popolo di Gaza appoggiare Hamas. Oggi si pagano le conseguenze di quella scelta. Le potenze occidentali che credono si possa discutere con Hamas, dimenticano di aver messo loro stesse Hamas nell’elenco delle organizzazioni terroristiche più pericolose. L’Arabia Saudita, L’Egitto, la Giordania hanno ragione di guardare ad Hamas con preoccupazione e di sperare che venga sconfitta rapidamente. L’Iran, che dice di voler armare ancora gli abitanti di Gaza, non si rende conto di essere alleato del regime di Damasco, impegnato in una guerra contro gli stessi associati di Hamas in Siria, lo stessa che combatterà il governo iracheno minacciato dal califfato. Hamas ha davvero il deserto intorno. Israele, anche se fosse più isolata di Hamas vincerà comunque questa prova. Lo farà per il motivo che ha ricordato l’ambasciatore d’Israele a Roma, Naor Gilon alla manifestazione del Foglio: “Vinceremo perché non abbiamo alternative”.

Roma, 31 luglio 2014